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Un punk che fronteggia dei poliziotti |
Anni fiorenti per giovani proletari che iniziano ad avere maggiore tempo libero, che riguarda la vita di strada, i club, i quartieri operai e i pub.
Nascono così i Teddy Boys, i Mods, i Rockers e più avanti gli Skinheads.
Ogni sottocultura ha la sua peculiarità. I Mods, per esempio, amano lo stile, gli scooter italiani e ballare tutta la notte lo Ska. Fanno risse con i Rockers. Gli scontri e le serate sono goliardiche. C'è ottimismo, voglia di divertimento e senso di appartenenza. Il modo in cui si indossa un capo, o la marca del capo stesso, diventa simbolo di appartenenza. E' il caso delle Fred Perry per i Mods oppure dei Levi's.
Con il disagio economico negli anni '70 i giovani si fanno avanti con meno ottimismo e meno voglia di divertirsi. C'è rabbia, violenza in un clima molto teso. Nasce la rivolta Punk. Scontri con la polizia, manifestazioni, occupazioni, concerti. Sono tanti i gruppi che utilizzeranno la musica per comunicare il proprio dissenso e le case discografiche non tarderanno ad individuare nel Punk una possibile fonte di guadagno, contribuendo a trasformare un fenomeno di questo tipo in una moda.
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